Sulle orme d’u Pirichinu
Inizi anni ’60…
D’estate ci si inventava di tutto pur di “rimorchiare” qualche (non necessariamente) bella bagnante…
Quando le condizioni del mare non erano particolarmente proibitive, Rocco Faceto, con la barca a remi di suo padre, ci traghettava fino agli scogli dell’Isca.
A bordo, oltre me, Rocco, qualche amico e “le ospiti”, c’era sempre Franco Berardone, il protagonista dello spettacolo che abitualmente andava in scena ogni giorno alle 12 in punto.
Arrivavamo nelle acque degli scogli verso le 11:30 e facevamo il bagno prima di risalire sulla barca per assistere all’esibizione di Franco che, con istrionesca e compassata esperienza, si arrampicava sullo scoglio più alto dove si sedeva in attesa dello scoccare del mezzogiorno.
Qualche istante prima della fatidica ora (mezzogiorno), con incedere sicuro, si sistemava su una sporgenza che fungeva da trampolino naturale e, appena giungeva lo scampanio delle chiese, si librava nell’aria con uno stile degno del miglior Johnny Weissmüller (Tarzan) per tuffarsi nelle (allora) limpide onde del mare, fra gli applausi dei presenti.
Non era raro, anzi direi che era molto frequente, che un poco prima delle 12, intorno agli scogli si radunassero una decina di barche, giunte dalle vicine coste di Amantea e Belmonte, con qualche centinaio di spettatori curiosi e plaudenti.
Prima di Franco Berardone (ora scherzosamente chiamato “Ammiraglio”), a tuffarsi dagli scogli era “U Pirichinu”.
Non saprei dirvi chi fosse il più bravo perchè ho visto solo Franco e lo spettacolo ancora brilla nella mia memoria come uno dei ricordi più belli della mia giovinezza…
Pino Del Pizzo
Sequenza del tuffo: