C’era una volta l’atletica…
Erano tempi in cui i motorini erano veramente pochi, l’ozio ed i vizi non la facevano da padrone, il tempo libero veniva impegnato in maniera sana ed educativa.
Un paio di scarpette, un pantaloncino ed una tuta comprata al mercatino costituivano l’attrezzatura indispensabile; le doti di ciascuno: tanta buona volontà, spirito di sacrificio, voglia di migliorarsi e di competere.
Si incominciava a gareggiare nella categoria “ragazzi gruppo c” (under 10) prima di passare nelle categorie superiori.
Amantea, nell’atletica, non aveva rivali nella provincia di Cosenza e riusciva a confrontarsi alla pari con le forti società del Reggino che vantavano una tradizione consolidata.
Nelle discipline più tecniche, per decenni, gli atleti amanteani non ebbero rivali e, non a caso, a conquistarono tutti i record di categoria specie nel salto in alto (maschile e femminile) e negli ostacoli femminili.
Grandi soddisfazioni venivano anche dal mezzofondo, soprattutto nelle categorie “ragazzi” e “ragazze” dove Amantea primeggiava sia a livello individuale, sia a squadre, così come nelle finali regionali dei “Giochi della Gioventù”.
Negli annnuali dell’atletica Calabrese figuravano centinaia di campioni provinciali, decine e decine di campioni regionali, record continuamente migliorati (alcuni dei quali- a decina di anni di distanza- resistono ancora), presenze significative su campi e piste di tutta l’Italia, con risultati lusinghieri (e anche da podio) nei campionati Italiani di categoria ed assoluti.
La continua lotta contro la mancanza di strutture e di mezzi ha, però, costretto l’atletica Amanteana alla resa: restano soltanto bellissimi ricordi ed epici gesti sportivi.
C’era una volta l’atletica leggera ad Amantea…
C’erano una volta ragazzi e ragazze, giovani e giovanette, che riuscivano a trovare la gioia nell’allenamento quotidiano in attesa dell’evento nel quale gettavano sempre tutto il loro cuore.
Dal campione al rincalzo, tutti davano quanto potevano, più di quanto potevano, spesso senza nemmeno ricevere in cambio una piccola medaglia ricordo.
Forse, un giorno, avremo le piste di atletica…, ma allora avremo ragazzi come quelli?
Vi proponiamo un’immagine emblematica di una ragazzina (ora impiegata di banca) che si appresta a tagliare vittoriosa il traguardo di una gara di 1000 metri… Pur avendo dato un distacco immenso sugli avversari, seguendo gli insegnamenti etici dello sport, continuava a gareggiare contro il tempo e contro se stessa (la foto è stata scattata in occasione del “trofeo S.Francesco a Spezzano della Sila nel settembre 1979).
In quella manifestazione, oltre alle squadre della regione, partecipavano ragazzi del Friuli, post terremoto (6 maggio 1976). I nostri atleti vinsero tutte le gare e conquistarono tutti i trofei che, dopo la premiazione furono consegnati agli atleti friulani.
Anche questo insegnava lo sport!
Pino Del Pizzo