Vive ad Edmonton Alberta in Canada da oltre 40 anni, ma continua ad amare la sua Amantea che lasciò giovanissimo per sposarsi ed emigrare in cerca di un futuro migliore di quello che si prospettava per lui, nella sua terra. Dopo anni di sacrifici, prima che i figli crescessero molto, per non “piantare” definitivamente le sue radici in America, venduto la casa e l’esercizio commerciale decise di rientrare in Italia. Aprì un salone in via Mazzini e riprese la sua consueta attività di barbiere, con la speranza di essersi buttato alle spalle un passato vissuto fra gente straniera, lontano da parenti, amici, affetti, ricordi… L’attività andava discretamente, anche se non benissimo, ma le prospettive per il futuro dei figli non erano certamente quelle che poteva offrire il Canada nel quale emigrò per la seconda volta.
Ora conosceva la lingua e l’ambiente, ciò lo facilitava, anche se era costretto a ricominciare tutto da capo con tenacia, ma anche con fiducia e speranza, cosciente che il lavoro doveva essere considerato il mezzo, non il fine della sua esistenza e che doveva trovare uno spazio per “essere e divenire”, occasioni per dare e per ricevere, cercando di integrarsi in un mondo che ormai, irrimediabilmente, doveva considerare il “suo”.
Così comincia la sua attività (durata oltre venti anni) alla Multiculturalradio Cker 1480 che trasmette per le comunità italiane di Edmonton e Calgary, trova il tempo per la compagnia “Teatro Libero” nella quale ricopre un poco tutti i ruoli (attore, assistente-regista, organizzatore) in opere di grandi autori come Dario Fo e Eduardo De Filippo. Fonda e diventa presidente della squadra di calcio “Soccer Ital Canadian” che conquista il titolo di campione provinciale, è “Cristoforo Colombo” nel Columbus Day, portabandiera della comunità Italiana nella processione del Santo Patrono, Rugantino nella sfilata delle maschere italiane, cuoco nella fiera gastronomica… eccetera, eccetera… eccetera…. Tanto che sul giornale locale la sua immagine appare con la didascalia “Vincenzo Montalto, l’eterno volontario” e per il suo continuo prodigarsi riceve attestati di stima e di ringraziamento anche dal console Italiano , G. Bincoletto.
Dopo oltre quarantacinque anni di lavoro, ora gode la meritata pensione.
I suoi figli si sono sistemati e sposati e “Cenzino” spesso ritorna tornare spesso in patria, come turista, per trascorrere un periodo di vacanza soprattutto a mare per rifarsi al sole dal freddo di Edmonton e per pescare insieme agli amici.
Il suo sogno resta sempre quello di trascorrere parte dell’anno ad Amantea, magari ritrovandosi con gli amici per una “passatella”. Forse s’illude che, dopo tanti anni, nessuno lo lasci più “all’urmo”….!!!
Pino Del Pizzo