Nell’ambito del progetto “per conoscere, per ricordare, per tramandare”, l’Associazione ha organizzato il primo incontro culturale: “La Pasqua ad Amantea, i riti, i canti e la cucina nella tradizione” che si è tenuto il 29 marzo nella Chiesa di San Bernardino da Siena. Hanno collaborato alla realizzazione della manifestazione: Padre Francesco Celestino, Maria Elena Cordiale, Francesca Menichino, Davide Marano, i Cantori delle Varette. |
Non solo cultura, ma anche, e soprattutto, divulgazione
La cultura, così come spesso viene intesa e praticata, è uno “sport” riservato a pochi eletti e volenterosi che occupano il loro tempo nella ricerca e nell’elaborazione di dati raccolti. Questi loro lavori, degni della massima attenzione, talvolta vengono pubblicati con grandi sacrifici economici degli autori, più raramente, invece, sono sostenuti dalle competenti autorità del settore e dell’editoria.
Ne consegue che molte “fatiche” giacciono nei cassetti degli studiosi e siano oggetto di discussione solo in una cerchia ristretta di addetti ai lavori.
Nei casi più fortunati, alcune volte la ricerca è oggetto di pubblici dibattiti nei quali il messaggio, a persone come me, appartenenti al “vulgo” culturale, riesce di difficile comprensione, sia per il lessico usato che per la pretesa dell’oratore che parte dal presupposto di rivolgersi ad un uditorio competente, oltre che disponibile.
Alla luce di questi miei, personalissimi convincimenti, ne consegue che gli “uomini di cultura”, parlino soltanto fra loro, quasi scambiandosi indecifrabili “pizzini”, piuttosto che favorire quanti, assetati di conoscenza e sapere, vorrebbero attingere alla loro fonte.
Ecco perché ritengo che sia indispensabile utilizzare le risorse disponibili, uomini e materiale di ricerca, per portare avanti un’azione di “divulgazione” che, traducendo il linguaggio scientifico senza stravolgerne i contenuti, possa essere un messaggio fruibile sia dall’ “inclito” che dal vulgo che, contrariamente a quanto qualcuno sia portato a credere, è particolarmente interessato a scoprire le sue origini, la sua storia e le sue tradizioni.
Ciò, oltre all’aspetto educativo, contribuirà a far capire che lo studioso, quasi chiuso nella sua torre d’avorio, non viva di cose astratte e lontane dalla vita quotidiana, trasmettendo la sensazione, spesso recepita e alimentata, di chiusura ed autoreferenzialismo.
L’Associazione che vuole intraprendere, appunto, la strada della “divulgazione”, intende avvalersi del contributo di due diverse figure: il ricercatore e il comunicatore. Il ricercatore che darà al comunicatore la notizia corretta, spiegata bene in ogni suo risvolto e ne sottolineerà le parti più interessanti. Il comunicatore, aggiornato e preparato, certo della correttezza scientifica, successivamente illustrerà, in modo corretto, semplice ed immediatamente fruibile la notizia, il fatto o l’evento.
E’ un obiettivo difficile da realizzare, ma non impossibile. L’importante è incominciare e continuare con la solita convinzione ed immutata tenacia.
Pino Del Pizzo