Fino a qualche decennio fa era inconcepibile una Domenica delle Palme senza che ai figlioletti e ai nipoti non fosse regalata una “parma” da portare in chiesa carica di dolciumi, caramelle e piccole uova di Pasqua.
Le più semplici, nel primo dopoguerra, erano costituite da semplici rami d’ulivo, altre di canna, solo qualcuna di foglie di palma abilmente intrecciate.
Negli ultimi tempi sopravvivono solo quelle di palma, preparate dalle abili mani dei pochi cultori di questa tradizione in via di estinzione.
Le foto testimoniano la perizia, la cura e l’amore necessari per la preparazione di questo simbolo tradizionale.
“A parma”
